Giovedì è giorno della nostra Chiara.
La settimana scorsa ci ha introdotto al magico mondo (si fa per dire…) dei risvegli notturni.
Sì, ok, appurato che mio figlio si sveglia di continuo….io che faccio?
Ecco qualche suggerimento della nostra psicologa.
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È estremamente difficile consigliare delle “tecniche” standard: ogni intervento andrebbe individualizzato sulla singola diade genitore-bambino.
Tuttavia è possibile adottare alcune buone norme.
− Se il bambino comincia a piangere o a chiamare non precipitatevi subito, ma aspettate valutando l’intensità e la tipologia del pianto. Entrate con tranquillità nella stanza, non accendete luci forti e parlategli dolcemente. Quando andate vicino al bambino cercate di calmarlo con voce bassa, senza prenderlo in braccio.
Potete massaggiare dolcemente il suo pancino o la sua schiena. Mettetevi in ascolto del vostro bambino: aiutandovi con il vostro respiro create uno spazio di attenzione al qui ed ora, tra voi stesse e il vostro piccolo.
So che è difficile ma provate a lasciare fuori dalla stanza tutte le preoccupazioni legate a quello-che-dovrò-fare-domani-mattina, se-non-dormo-come-faccio-a-fare-quello-e-quest’altro, ecc.
Uscite poi dalla stanza quando il bambino non è ancora completamente addormentato.
Ad ogni chiamata successiva allungate progressivamente l’intervallo di tempo passando a 1 minuto, poi 2 minuti e così via, finché il bambino si addormenta da solo. La notte successiva raddoppiate il tempo di attesa e continuate così.
− Non diventate voi l’unico mezzo per farlo addormentare.
− Se necessario mettete una piccola luce e date la possibilità al bambino di controllare l’ambiente circostante.
− Non fatevi venire i sensi di colpa perché il bambino piange e voi non intervenite. Non creerete nessun trauma a vostro figlio!
− Se non è necessario non date da bere o da mangiare al bambino quando si sveglia: se di giorno fa dei pasti regolari non ha più bisogno di mangiare durante la notte. Inoltre la grande quantità di liquidi che alcuni bambini ingeriscono durante la notte, specie se a base di tisane, aumentano la diuresi ed il bambino si bagnerà più spesso e tenderà a svegliarsi!
− Se il bambino è ancora piccolo durante i pasti notturni interagite con lui, ma senza eccedere nei giochi! È bene separare le attività che fa di giorno da quelle che fa la sera o la notte, al fine di insegnare al vostro piccolo che la notte è fatta per dormire!
− I sonnellini diurni sono legati all’età del bambino. In ogni caso dovrebbero essere evitati i sonnellini diurni troppo frequenti e troppo lunghi, specie nelle ore serali.
− Aiutate il bambino ad associare il letto con il sonno, cercando di far addormentare il bambino nella sua stanza. Nel momento del risveglio il bambino si troverà in un posto che riconosce subito, evitando la sensazione di spaesamento.
− La temperatura della stanza deve essere mantenuta ad un livello confortevole (intorno a 20° C). Temperature troppo elevate disturbano il sonno!! Ricordate inoltre che il bambino non deve essere mai troppo coperto.
− Il letto non deve essere troppo grande, il bambino spesso va a cercare un bordo per appoggiarsi.
− Instaurate una routine dell’addormentamento.
dott.ssa Chiara Rainieri
Psicologa clinica e dello sviluppo
http://www.chiararainieripsicologa.it
info@chiararainieripsicologa.it
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Io avrei solo da aggiungere:
TENETE DURO
Passa prima o poi, sul serio.
Una mattina sbarrerete gli occhi con un rigagnolo di luce che passa dalla finestra in preda all’ansia perché non potrete credere di aver passato la notte senza un richiamo, o cinque, o venti.
Non vi sembrerà vero e penserete alla tragedia, correrete nella cameretta e troverete un nano beatamente ancora russante.
Capiterà, ve lo giuro.
Se volete saperne di più sulla attività professionale della nostra psicologa, basta cliccare sul sito http://www.chiararainieripsicologa.it
Giovedì prossimo non vi prometto niente perché mi han detto che è Natale e giustamente anche Chiara avrà diritto a mangiarsi una fetta di panettone in santa pace ma presto mi ha promesso che ci parlerà della psicologia della madre che non dorme.
Perché, diciamocelo, chi lo ha provato lo sa quello che ti può portare un cronico deficit di sonno…
Stay tuned!
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