Questo è un momento di malinconia per me.
Faccio molta fatica a scrivere in questo spazio con la leggerezza che vorrei.
Faccio molta fatica a stare al mondo con la leggerezza che amerei avere ora.
Perché di cose pesanti, di decisioni difficili, di parole sgraziate, di multe da pagare, di rospi da ingoiare, di brutture da affrontare, di menate, di bollette, di doveri, di catene che ci inchiodano lì e ci fanno stare lì con il culo, ne abbiamo ogni giorno o quasi.
Credo sempre nel pizzico di buonumore giornaliero derivante da una piccola epifania: lavo i jeans e in tasca mi trovo 10 € accartocciati e dimenticati, uno sconosciuto alza gli occhi dalla strada e mi sorride senza motivo, i Cinni non piangono ogni 3 minuti di orologio per qualsiasi cosa, la nonna mi invia fette di torta.
Alcune volte decido di autoprocurarmele, queste epifanie, quando proprio il caso non mi dà una mano.
Domani mi aiuto così. Mi produco Madeleines, rifletto sul mio Temps Perdu, mi faccio un tè caldo e poi semplicemente, lascio andare.
Alcune volte lasciare andare è l’unica epifania possibile.

Photo credit: Da noi (numero di Marzo 2014)
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