Ahìaaaaaaa!!! Brucia, tutto, brucia, che maleeeeeee Che male – che male – che male!!!
Il mio venerdì mattina è iniziato più o meno così ed è finito con 4 ore di pronto soccorso in completa solitudine mentre i nonni giovani badavano ai Piselli, con Riccardo beatamente ignaro di avermi distorto un ginocchio e MegaManager disperso per la A1, non raggiungibile.
Ed è lì che il panico si è impossessato di me e non mi lascia.
Non perché sia grave, avere una distorsione dico.
Mi è venuto il panico da emergenza.
Domani come faccio? Quando tutti saranno al lavoro e i Piselli avranno bisogno di una cosa qualunque, loro che sono fatti per il 90% non di acqua ma di bisogni, necessità impellenti e improrogabili come ogni vero due-enne che si rispetti?
E se io venerdì non ci avessi camminato su tutto il giorno, fingendomi WonderWoman, non avessi preparato pranzi, cene, vestito, lavato, aspirato briciole, passeggiato fino a quella maledetta stazione per far felice i Piselli, per vedere due treni? Sarei stata forse una madre più responsabile, ecco.
E se fosse l’anno prossimo? E io fossi stata a 120km dai miei genitori che quando finalmente mi sono decisa ad andare a farmi vedere, sono accorsi immediatamente a prendersi in carico i nipoti?
E se un’emergenza davvero emergenza arrivasse lì, a 120km, sarebbe davvero un cataclisma? Che poi è vero che alla fine una soluzione c’è sempre?
Come fanno le famiglie a sopravvivere alle emergenze? Hanno schiere di nonni sempre disponibili e pronti, baby-sitter a chiamata che non aspettano altro, fate madrine che appaiono al bisogno?
Ecco io avrei bisogno di parlare con quelle famiglie lì. Ditemi come fate, ditemi come si fa.
Perché io so che esistono, quelli che se la cavano da soli, molto semplicemente non ne conosco.
Perché adesso non sono più pronta a cercare case, a fare traslochi, a girare-girare-girare.
E non perché mi hanno dato una stampella con cui camminare ma proprio perché di stampelle lontano da qui non ne ho.
Mi dispiace per il tuo incidente, spero tu ti rimetta in forma al più presto. Come si fa? Semplicemente, si fa. E come hai scritto tu, una soluzione c’è sempre! Su su, coraggio.
🙂 🙂
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Nella quotidianità certo, lì non ho problemi. Quello che mi interesserebbe è il confronto con le possibilità delle altre famiglie nelle emergenze. Penso mi tranquillizzerebbe e darebbe la spinta giusta per convincermi che tutto davvero si può fare. Ad esempio tu Francesca, nella mia situazione di forzata semi-immobilità come ti organizzeresti? Hai i nonni vicini?
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Certo, capisco. Personalmente, da quando sono mamma, sono diventata una che prima di chiedere deve stare malissimo. Nonni vicini si e no. Abbastanza vicini, ma poco volenterosi e non molto affidabili. Ma, come se fossero i nonni, ho dei vicini di casa. Ma li chiamerei con molta parsimonia perché non sono né genitori né suoceri. Per il resto mi sforzo, quest’inverno siamo stati tutti e quattro colpiti da un simpatico virus, stavo davvero molto male ma pur di chiedere a qualcuno anche solo di cucinare mi sono arrangiata. Forse troppo orgoglio?
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PS: non sono mai stata in una condizione di semi-immobilità, per cui non saprei con certezza. Ma dopo il primo parto ho passato una settimana sul divano, Amoremio mi ha aiutata in ogni cosa, casa compresa. Mia madre si è presentata UNA (e dico una) volta a lavare i piatti. Sai che sforzo!
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Cavolo, allora io e te dobbiamo farci una lunga chiacchierata! Ecco una donna che se la cava da sola. L’ho trovata, c’è! Adesso dimmi che ce la faccio anche io e siamo a posto! 😊 oggi mi sembra di essere quella parte dove strizzi il mocio vileda….manco il mocio in sè stesso
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Per forza, o fai così o ti ritrovi i bambini denutriti, sommersi dalla pupù, la casa uno schifo… No no, mi faccio coraggio e faccio le cose indispensabili. Fai così: pensa a un periodo orrendo della tua vita (spero tu ne abbia avuti il meno possibile!) e se l’hai superato, vuol dire che puoi tutto. Io faccio sempre così, e tutto passa, tutto si risolve. Se paragono una situazione difficile con la vacanza al mare ovvio che parte lo sconforto. Io ci metto anche tanta psicologia, e in fondo il corpo fa quel che dice la mente! Non sei lo strizza mocio, non ti preoccupare! È solo una distorsione, qualche giorno e tutto andrà meglio. Io se penso che hai partorito due gemelli, il ginocchio è una passeggiata!
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non ho risposte ma le tue domande sono talmente mie che ti ho dovuto includere nel mio primo top of the post 😉
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Grazie cara, corro a leggere! 😉
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